25 novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
Oggi, 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, arteargentina.it considera importante, ora più che mai, ricordare che la violenza di genere è purtroppo ancora una realtà diffusa e sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sul tema.
Arteargentina.it vuole in questo giorno dare voce a 3 artiste argentine attive in Italia, che attraverso le proprie opere hanno saputo e sanno tutt’oggi comunicare con convinzione e fermezza contro questo fenomeno.
“In tutto il mondo ogni anno muoiono circa 50.000 donne uccise da chi conoscevano: familiari, ex fidanzati o mariti. Facciamo parte di una guerra che si consuma sotto i nostri occhi, senza tute mimetiche né strategie. Donne e ragazze vengono assassinate non per troppo amore, come riferito talvolta dai media, ma per il desiderio di controllo di una società patriarcale. Per questo ho voluto affiancare un’arma di guerra ad una torta di matrimonio. Sono consapevole che ci sono tante coppie felici e che la violenza contro le donne non è l’unica realtà, ma quando penso che in Argentina una donna è uccisa ogni 30 ore e nella civilissima Italia una ogni tre giorni, qualcosa dentro di me va in frantumi.” (Silvia Levenson)
“Ho scelto questa foto della serie “le Dolorose” perché è necessario ripensare i ruoli che la società impone alle donne. La vecchiaia non come debolezza ma come forza resiliente. In questo caso i coltelli che l’iconografia cristiana vuole infilzati nel cuore della Maria Dolorosa vengono rivolti verso l’esterno, diventando un accessorio e metaforicamente una liberazione dal dolore e dal sacrificio “iconografico”.” (Natalia Saurin)
“Corpo-Territorio è un concetto che viene dal femminismo decoloniale.
È uno strumento per pensare e decostruire la crescente violenza esercitata sui corpi che difendono i territori dall’avanzata estrattivista, la cui logica del profitto si oppone alla sostenibilità della vita.
I processi di violenza e di espropriazione sono modellati dalle gerarchie razziali e di genere. Le donne indigene vivono tensioni quotidiane nelle loro lotte per l’accesso all’acqua e alla produzione di cibo, e le loro azioni in difesa dei fiumi e della terra sono criminalizzate. L’America Latina ha il più alto tasso di femminicidio di attivisti ambientali.” (Mariana Chiesa)